Non è che se una è arida poi non è (iper)sensibile

14 May 2011

Sono sette anni e mezzo che faccio la scema su internet. Sette anni e mezzo che scrivo cose che non racconterei faccia a faccia alla mia migliore amica, che pubblico foto di me in costume da bagno con primo piano sul sedere, che posto status che sembrano a volte pensati in evidente status di ubriachezza. Eppure non posto mai da ubriaca. In quei momenti al massimo vomito e poi mando messaggi di cui mi pento al mattino dopo quando guardo tra i messaggi inviati se davvero ho mandato quel messaggio.

Eppure sette anni e mezzo dopo, quando qualcuno mi fa una critica da queste parti (da queste e altre parti) mi rimane dentro e ci penso per giorni e giorni. E mi rimane l’amaro in bocca la sera prima di addormentari. Come quando sei un po’ triste per qualcosa ma non ti ricordi bene cose e ci devi pensare un paio di minuti prima di metterla a fuoco. Non una di quelle critiche della gente che dice che faccio gli errori di ortografia sul blog, quello lo so. Quello è perché i post non li rileggo mai prima di pubblicare e se pure li rileggessi in ogni caso ho seri problemi con le doppie e a volte e con gli accenti. Ma per quello c’è google e l’accademia della crusca, che tengo da vedere. So scrivere e lo so. E l’unica cosa che sono sempre stata convinta di saper fare decentemente.

Quello che mi fa paura sono quelle volte in cui la gente mi accusa di essere scema e mediocre. Oppure ridicola, omologata, atteggiata, narcisista. Una superficiale avulsa dalla realtà e concentrara solo su se stessa. Cose del genere. Per questo quando vedo un commento anonimo in alto a destra, mi fa un po’ paura. Perché quando qualcuno mi scrive qualcosa del genere penso subito che sia tutto vero, che sono proprio così, sento che divento rossa e mi si fanno gli occhi lucidi e allora se magari sto in qualche ufficio devo andare in bagno a tener su la testa e a dirmi di non fare la scema e che se ci provo tanto gusto ad espormi tanto devo anche accettare le reazioni negative e se le reazioni negative mi fanno tanto male devo pensarci due volte prima di ammaccare il tasto pubblica per condividere una qualsiasi stronzata che mi è venuta in mente.

Per questo siate buoni, mettete sempre un nome nel campo nome, così se capiscono subito che siete venuti in pace e mi risparmiate quei 3 secondi di ansia. Se poi volete dirmi qualche cattiveria, va beh, ditela lo stesso, mi serve anche a rendermi conto di quando vado troppo in là e allora è il caso di tirare un po’ il freno.

(Che poi, a pensarci bene, tutti noi che pubblichiamo e condividiamo righe e battute usciti dalle nostre manine, non link e video, non è forse anche e sempre per dire “ecco questo sono io, leggimi e dirmelo, ma leggi e accorgiti di me, guarda come sono bello/bravo/intelligente/profondo/acuto/sarcastico. Come fai a non amarmi? Già, come fai?)

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