La misteriosa esistenza degli astri

5 July 2011

Ieri per la prima volta sono andata al lavoro il giorno del mio compleanno.

(Sono stata molto contenta di avere un ufficio dove andare per festeggiare il mio compleanno)

Ieri per la prima volta non ho avuto neanche un pacchetto da scartare.
Tutti mi ha detto:”cosa vuoi?”, ma io volevo solo un pacchetto da scartare. Non mi mancano i soldi per comprarmi quello che voglio. Ma farselo impacchettare dalla commessa è davvero triste.

Ho offerto un gelato e un aperitivo giusto per onorare ma non ho soffiato neanche su una candelina.

(Neanche su una candelina messa su un biscotto messo su un tovagliolo di Trilly come l’anno scorso.)

Mi hanno detto che i 31 sono meglio dei 30. A trenta si fanno i bilanci, a 31 è un nuovo inizio. Io sinceramente a 32 spero di festeggiare e basta.

Non è bastato chiudere presto le imposte sul buio della notte per esorcizzare il Saturno contro che entra della seconda decade del Cancro. Eppure l’applicazione dell’Iphone puntata contro il cielo durante l’eclisse di luna me l’aveva detto. “Guarda, là sta Saturno” . Ma io non ci avevo dato poi tanto importanza. Fresca era l’aria e la canzone dolce. Si sentiva odore di gelsomino e fior d’arancio. e l’ombra della terra sulla luna sembrava quasi benigna.

Non è bastato mettersi la protezione 30 e starsene tutti i giorni di sole sotto il sole. L’azzurro perfetto del cielo di Capri nasconde agli occhi la misteriosa esistenza degli astri. Ma loro continuano a girare secondo le loro cicliche orbite. Io in questi giorni mi sono sfiancata di mare e palestra e chiuso le imposte quando il cielo era ancora violetto crepuscolo ma le orbite non si fermano.

Oggi piove, il cielo è grigio. A guardare fuori dai vetri dei vetri della funicolare sembrava settembre. Invece è solo il 5 luglio e deve passare la stagione. E con lei la seconda decade di luglio e pure Saturno.

(“Di questa stella che ho messo a fuoco io sono l’unico proprietario, la uso come mio lampadario, nel buio che si fa …” – mi dice Samuele Bersani dalle cuffiette dell’Ipod. E allora proviamo a metterla a fuoco questa stella, almeno una).

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